Comunità di cura per il gioco d’azzardo

Il Centro Torinese di Solidarietà accoglie persone affette da Gioco d’azzardo patologico (conosciuto anche come ludopatia). Il percorso di riabilitazione si realizza attraverso diversi programmi di recupero articolato in gruppi, colloqui, training e strategie sulle capacità futura di evitare le ricadute.

Programma serale e pre-serale non residenziale
Sostegno alla famiglia e centro di ascolto
Supporto giuridico-finanziario
Piano di rientro dai debiti

L’approccio del Centro per la cura della ludopatia

Il Centro nei propri percorsi di riabilitazione dalla ludopatia si ispira alla filosofia di “Progetto Uomo”, un approccio al trattamento delle dipendenze nato alla fine degli anni ‘70 basato sulla persona come responsabile attiva del proprio cambiamento. La persona è sempre al centro di tutto il percorso, accompagnato nella riscoperta delle proprie risorse e abilità verso una vita sana e fuori dalla dipendenza. Ci si riscopre come individuo responsabile, sostenuto e motivato nel contesto del gruppo all’interno della comunità.

Programma riabilitativo flessibile

Il percorso riabilitativo del Centro si svolge attraverso un programma serale o pre-serale, flessibile negli orari e nelle modalità per venire incontro alle esigenze personali e familiari dell’individuo.

Chi aiutiamo: tipologie di pazienti nella ludopatia

Il percorso di trattamento per persone con dipendenza dal gioco dipende in maniera importante dalla storia personale e dalle caratteristiche della dipendenza. Vengono individuate due categorie principali di pazienti:

• Persone con dipendenza dal gioco caratterizzati da vulnerabilità psicologica di tipo affettivo e dalla presenza di tratti psicopatologici (ansia, depressione per esempio). Qui il gioco si sviluppa come distrazione dal disagio psichico. Spesso in questi casi l’esordio è tardivo e il trattamento può essere affrontato in modalità semi-residenziale con incontri serali.
• Persone caratterizzate da vulnerabilità psico-biologica, con la difficoltà di trattenere impulsi e aggressività e la ricerca di gratificazione istantanea. In questi casi la ludopatia è più spesso associata ad altre dipendenze, come uso di alcol e sostanze, e l’esordio avviene già in adolescenza. L’approccio al trattamento può prevedere in questi casi un soggiorno residenziale intensivo.

Leggi anche l’approfondimento “Ludopatia: sintomi e modalità di trattamento”. 

Contattaci se riconosci questi tratti in una persona cara che cerca aiuto. 

Il programma per uscire dal gioco d’azzardo

Il trattamento per la cura dal gioco d’azzardo interviene su pensieri, comportamenti e abitudini della persona, aiutandola a recuperare una vita sana dal punto di vista psicologico, familiare e sociale.
Insicurezza, ricerca di stimoli esterni, motivazioni economiche o il contesto sociale possono facilitare la persona a ricadere nel comportamento d’azzardo. Per interrompere la compulsione al gioco e uscire dalla ludopatia è fondamentale intervenire su aspetti e problematiche psicologiche che facilitano e innescano la ricerca al gioco.

L’obiettivo del programma è quello di risolvere le problematiche interne e individuare i trigger esterni che portano al gioco, rendendo più difficile la ricerca e il desiderio ad attuare comportamenti d’azzardo. Grazie all’apprendimento di abilità sociali, emotive e psicologiche la persona potrà sperimentare la propria vita fuori dal gioco, con nuove attività e passioni.

Il percorso personalizzato di cura dalla ludopatia si basa su:

• monitoraggio della quotidianità;
• colloqui di sostegno e colloqui psicoterapeutici;
• supporto farmacologico (ove necessario);
• terapia di gruppo con gruppi psicoeducazionali, psicoterapeutici, emozionali e gruppi misti;
• monitoraggio con piano di rientro dei debiti;
• monitoraggio della gestione del denaro;
• sostegno nella fase di ricaduta in itinere;
• sviluppo di abilità psico-sociali che rafforzino la persona.

Ludopatia: a chi chiedere aiuto

Il comportamento compulsivo e di dipendenza presente nel gioco patologico può portare a non vedere chiaramente la presenza del problema. Riconoscerlo e chiedere aiuto alle persone a noi vicine sono la chiave per iniziare un percorso di riabilitazione efficace.

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