Gli studi scientifici rivelano che l’uso della cannabis in giovane età comporta notevoli rischi nello sviluppo cerebrale e può avere delle ripercussioni negative nella vita adulta.
Vediamo quali sono i rischi legati all’abuso di marijuana durante l’adolescenza, analizzando i danni cerebrali e psicologici causati da questa droga.
Cannabis e adolescenti: gli effetti sul cervello
La rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences ha pubblicato lo studio del Center for Brain Health dell’Università del Texas sugli effetti della cannabis sul cervello, mettendo a confronto persone che consumano assiduamente questa droga e persone che non fanno uso di marijuana.
I diversi test cognitivi effettuati hanno rilevato diverse patologie e disturbi che possono essere correlati al consumo di cannabis.
I risultati di questo studio mostrano che gli effetti della cannabis sul cervello sono piuttosto gravi, e sono causati dal principio attivo tetraidrocannabinolo, THC, contenuto nella sostanza tossica.
Gli effetti sul cervello causati dall’assunzione di cannabis possono ricondurre a due macro aree:
- rischi e patologie che coinvolgono lo sviluppo del cervello;
- rischi e patologie che riguardano la psiche e la salute mentale.
Analizziamo nel dettaglio i rischi connessi all’assunzione della marijuana.
Cannabis e adolescenti: i rischi per lo sviluppo cerebrale
Nello studio sopra esposto sono state effettuate delle risonanze magnetiche sui soggetti partecipanti e hanno rilevato che i consumatori cronici di marijuana presentano un quoziente intellettivo inferiore ai soggetti che non fanno uso di cannabis.
Ciò può essere collegato ad un volume ridotto della corteccia orbitofrontale, l’area del cervello che controlla i meccanismi della dipendenza e che regola i comportamenti sociali e le interazioni con gli altri.
Questa regione del cervello è coinvolta anche nel processo decisionale che l’individuo compie ogni giorno e mostra una maggior attività metabolica quando il soggetto è in stato di astinenza o ha episodi di craving, cioè l’impulso irresistibile di assumere una sostanza tossica.
Negli adolescenti, in particolare, l’uso della cannabis può alterare lo sviluppo cerebrale e causare problemi neuropsicologici, poiché il cervello in questa età è ancora in formazione.
Il ragazzo potrebbe sperimentare un rallentamento delle capacità di apprendimento e di memorizzazione delle informazioni e gravi problemi legati alle funzioni cognitive, che possono ripercuotersi sulla sua vita scolastica, lavorativa e relazionale.
I giovani che iniziano a consumare droga già durante l’adolescenza possono sviluppare, inoltre, altri disturbi come:
- danni al sistema nervoso centrale;
- fatica nell’esecuzione di compiti cognitivi;
- cattiva qualità del sonno;
- anomalie nella struttura cerebrale.
Le persone che iniziano a far uso di cannabis in età precoce sono più inclini allo sviluppo di deficit neuropsicologici duraturi rispetto a chi ha iniziato a farne un uso più tardivo; questo inciderà negativamente sulla formazione dell’individuo adulto e sul suo successo lavorativo e relazionale.
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Cannabis e adolescenti: i rischi per la salute mentale
Il consumo di cannabis in giovane età può avere delle forti ripercussioni anche sulla psiche e, conseguentemente, sulla salute mentale degli adolescenti.
Questo studio rileva che i giovani consumatori di cannabis possono presentare delle lievi anomalie della materia bianca, l’area del cervello che contiene le fibre nervose.
La riduzione della materia bianca è strettamente connessa alla regolazione dell’umore ed è causa di un aumento dei sintomi depressivi e di una minor capacità di memoria verbale.
Queste alterazioni possono causare effetti psichici, in chi consuma cannabis saltuariamente, come attacchi di ansia e di panico, sbalzi di umore e alterazioni nella percezione della realtà.
Gli effetti sulla salute mentale degli adolescenti che fanno un uso assiduo di cannabis, invece, sono più gravi e sono causati dall’effetto psicotico del principio delta-9-THC.
I sintomi e le patologie maggiormente riscontrati sono:
- sintomi psicotici e sviluppo di disturbi psichiatrici;
- disturbi comportamentali e dell’umore;
- disturbi depressivi, mania e istinti suicidi;
- allucinazioni, disturbi deliranti e depersonalizzazione.
Coloro che già soffrono di patologie psichiatriche, o hanno familiarità con questi disturbi, sono più inclini allo sviluppo di sintomi psicotici e alla manifestazione di disturbi mentali.
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Come aiutare l’adolescente affetto da dipendenza da cannabis
Il primo passo per aiutare un figlio adolescente che fa uso di cannabis è quello di fargli prendere coscienza del suo problema, creando una conversazione empatica e di ascolto attivo, così da dimostrare la propria vicinanza e il desiderio a volerlo aiutare.
Imporre restrizioni o confinare il giovane a casa non è certo la soluzione migliore; un dialogo onesto e un rapporto basato sulla fiducia reciproca, può portare il giovane a confidarsi e a chiedere aiuto.
Per ottenere un aiuto professionale, ci si può rivolgere al medico di base che consiglierà la struttura più adatta per la disintossicazione da cannabis.
A chi rivolgersi per chiedere aiuto su cannabis e adolescenza
I giovani e i genitori in cerca di aiuto possono rivolgersi al Centro Torinese di Solidarietà, una struttura terapeutica specializzata nella cura delle tossicodipendenze per persone poliassuntori e che fanno uso di sostanze in presenza di disturbi mentali.
I giovani che si rivolgono alla comunità saranno inseriti in un percorso di disintossicazione con medici specializzati, attraverso colloqui psicologici e gruppi di auto aiuto.
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